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Antartide: ‘cambio di stagione’ con oltre 50 progetti scientifici conclusi (Comunicato Stampa Cnr n° 20/2018)

Antartide: ‘cambio di stagione’ con oltre 50 progetti scientifici conclusi

Il Pnra-Programma nazionale di ricerche in Antartide, attuato da Enea per gli aspetti logistici e dal Cnr per il coordinamento scientifico, chiude la 33a spedizione estiva e apre la 14a campagna invernale. L’ultimo contingente ha lasciato la base italiana Mario Zucchelli a Baia Terra Nova, mentre nella stazione italo-francese di Concordia 13 invernanti rimarranno in completo isolamento nei prossimi otto mesi per condurre studi di glaciologia, chimica e fisica dell’atmosfera, astrofisica, astronomia, geofisica e biomedicina

Con più di 50 progetti scientifici portati a termine si conclude la 33a Campagna estiva del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra), finanziata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), attuata dall’Enea per gli aspetti logistici e dal Cnr per la programmazione e il coordinamento scientifico, che ha visto la partecipazione di 210 tra ricercatori e tecnici provenienti da istituzioni di ricerca di tutta Italia. Dopo un rinvio a causa del maltempo, gli ultimi 12 partecipanti alla missione, hanno lasciato la base italiana Mario Zucchelli nella Baia di Terra Nova, che per questa stagione chiude i battenti.
“Pessime condizioni meteo ci hanno visto costretti a ritardare di qualche giorno la preventivata chiusura della base; in particolare forti raffiche di vento impedivano il decollo dei velivoli verso la base antartica permanente statunitense McMurdo, da dove il nostro viaggio è proseguito per la Nuova Zelanda prima di fare rientro in Italia”, sottolinea il capo spedizione Alberto della Rovere dell’Enea.
Con la chiusura ‘stagionale’ della base italiana non si concludono però le attività di ricerca scientifica del nostro paese in Antartide, che proseguono infatti presso la Stazione italo-francese di Concordia (Dome C), la base di ricerca permanente situata nel plateau antartico a 3.300 m di altitudine dove ha preso il via la 14a Campagna invernale.
“Per i prossimi otto mesi 13 invernanti (in gergo tecnico winterover), sei italiani e un francese in forza al Pnra, cinque francesi dell’Ipev (Istituto polare francese Paul Emile Victor) e un medico austriaco dell’Esa (Agenzia spaziale europea), rimarranno in completo isolamento per mantenere attive le attrezzature sperimentali e condurre studi di glaciologia, chimica e fisica dell’atmosfera, astrofisica, astronomia, geofisica e biomedicina”, spiega Fabio Trincardi, direttore del Dipartimento di scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Dta-Cnr).
La Campagna estiva è iniziata lo scorso ottobre coinvolgendo diversi team di studio che, sfidando difficili condizioni ambientali e avvalendosi della collaborazione delle Forze Armate, hanno lavorato per la realizzazione di oltre 50 progetti di ricerca su ecosistemi e clima. I dati raccolti in Antartide saranno elaborati nei prossimi mesi presso i laboratori italiani che hanno preso parte ai progetti.

Roma, 19 febbraio 2018

Borse di studio GARR

 

 

10 borse di studio per 10 giovani talenti

Aperta la selezione per il conferimento di borse di studio dedicate allo sviluppo di servizi tecnologicamente avanzati

GARR, la rete italiana dell'istruzione e della ricerca, ha avviato una selezione per l'assegnazione di 10 borse di studio intitolate a Orio Carlini, uno dei padri fondatori della rete.
Queste borse, del valore di 19.000 € lordi ciascuna, sono destinate a finanziare progetti di studio e ricerca presentati da giovani laureati e laureate sotto i 30 anni, da svolgersi presso la sede GARR di Roma o presso gli enti e le istituzioni collegati alla rete GARR.
I progetti di studio e ricerca dovranno essere incentrati sull’applicazione di tecnologie innovative per lo sviluppo delle infrastrutture digitali e dei loro servizi in contesti multidisciplinari.
Ai fini della valutazione delle candidature verranno considerati elementi premianti l’originalità, l’innovazione e l’applicabilità a breve termine degli argomenti proposti.

Le candidature dovranno essere sottomesse attraverso il sito web GARR entro il 30 marzo 2018.
La durata di ogni borsa è di 12 mesi, con eventuale possibilità di proroga.

Requisiti obbligatori richiesti:

  • Data di nascita uguale o successiva al 1 gennaio 1988
  • Possesso del titolo di laurea triennale, magistrale, laurea specialistica o laurea a ciclo unico
  • Buona conoscenza della lingua inglese parlata e scritta

Vai al Bando (rif. 01/17)

La qualità dell’aria urbana migliora ma non abbastanza (Comunicato Stampa 19/2018)

La qualità dell’aria urbana migliora ma non abbastanza

Il rapporto 'MobilitAria' dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche e del Gruppo mobilità sostenibile del Kyoto Club evidenzia, nel decennio 2006-2016, una lieve riduzione della media delle concentrazioni annuali di inquinanti, sebbene le città risultino ancora caratterizzate da superamenti giornalieri oltre i limiti. La ricerca, condotta a Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia, confronta i livelli raggiunti dall’inquinamento con le politiche di mobilità

È stato presentato oggi a Roma 'MobilitAria 2018', rapporto realizzato dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Iia-Cnr) e dal Gruppo mobilità sostenibile del Kyoto Club, un quadro della qualità dell’aria e della mobilità urbana nelle quattordici principali città italiane - Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia - prendendo a riferimento il decennio 2006-2016. Sono stati analizzati valori e superamenti di alcuni inquinanti secondo le disposizioni della normativa in vigore sulla qualità dell’aria, il D.Lgs 155/2010, quali il Particolato atmosferico (PM10 e PM2,5) ed il biossido di azoto (NO2), più correlabili con le emissioni da traffico e i cui sforamenti sono costati all’Italia l’avvio di una procedura infrazione da parte della Commissione europea.
Dallo studio emerge che, sebbene negli anni 2006-2016 si riscontri un miglioramento diffuso della qualità dell’aria, con una lieve riduzione della media delle concentrazioni annuali, le città sono ancora caratterizzate da livelli di concentrazione e numero di superamenti giornalieri oltre i limiti (PM10: 50 μg/m3 giornalieri, da non superare più di 35 volte per anno, 40 μg/m3 di media annua; PM2,5: valore annuale 25 μg/m3; NO2: limite orario 200 μg/m3 per massimo 18 volte l’anno; limite annuale 40 μg/m3).
Riguardo al biossido di azoto si osserva un decremento dal 36% al 46% in città tra cui Bari, Bologna, Catania e Reggio Calabria, una riduzione attorno al 20% a Firenze, Napoli, Venezia e Palermo. Da segnalare come, negli ultimi tre anni consecutivi, Bari, Cagliari, Reggio Calabria, Venezia, Messina e Catania presentino concentrazioni medie inferiori al limite normativo in vigore. Le città con maggiori concentrazioni sono Milano, Torino e Roma (49 μg/m3), Firenze e Napoli (43 μg/m3), Genova (41 μg/m3), Venezia e Messina (39 μg/m3). Per quanto concerne il valore limite orario si osservano superamenti a Roma, Torino, Firenze, Milano, Genova, Napoli e Catania; nel 2016 la città con il più alto numero di sforamenti è Torino (28 volte) seguita da Roma (13), Milano (7) e Cagliari (4).
Analizzando il PM10, si rileva rispetto alla media annuale una netta riduzione, in particolare a Torino, Milano, Venezia, Napoli, Genova e Roma. Le maggiori percentuali di decrescita si sono registrate a Torino con il -47%, Genova con il -37%, Firenze con il - 36% e Roma con il -35%. Inoltre nel 2016 in nessuna città vi sono concentrazioni superiori alla media annuale. Riguardo al limite giornaliero la situazione appare più critica per Milano, Torino e Venezia che, nonostante la riduzione su base annuale, superano il limite giornaliero per più di 35 volte per anno. Altre città che riportano tali superamenti sono Roma, Napoli e Cagliari. Nel 2016 le città che hanno fatto registrare superamenti giornalieri oltre il limite di legge sono Messina (126 giorni), Torino (93), Milano (73), Venezia (63), Napoli (61), Cagliari (52), Palermo (47), Roma (41).
Dati discontinui si riscontrano nell’analisi del PM2,5, evidenziando una riduzione della concentrazione media annuale, anche se Milano, Venezia e Torino presentano trend con valori maggiori al limite. Tra le municipalità che hanno ridotto maggiormente le concentrazioni nel decennio vi sono Roma, Bologna, Cagliari, e Napoli, rispettivamente del -38%, -43%, -36%, -43%. Nel 2016 le città che ancora presentano valori maggiori al limite normativo risultano Torino, Milano e Venezia.
A incidere sulla qualità dell’aria sono certamente i provvedimenti in materia di mobilità. Le analisi hanno riguardato diversi indicatori di mobilità quali Zone a traffico limitato, car e bike sharing, numero e tipologie di veicoli, trasporto pubblico locale nonché i provvedimenti amministrativi in materia. Dal rapporto emerge un andamento positivo, con realtà come il bike sharing, ma si segnalano conferme di problemi strutturali da risolvere, ad esempio il tasso di motorizzazione: diminuito in molte città nel primo periodo a causa della sfavorevole congiuntura economica del 2008, si attesta ancora su numeri troppo alti. Prima in classifica è Catania con 684 veicoli per ogni 1000 abitanti, segue Cagliari con 646 e Torino con 639; un andamento positivo si riscontra a Roma e Milano, rispettivamente con -13% e -10% nel decennio. Al tasso di motorizzazione va correlata una situazione di tagli e misure restrittive per il TpL: i tagli subiti con la Legge Finanziaria del 2010 hanno prodotto effetti negativi soprattutto nelle realtà più fragili come Napoli, dove gli utenti sono diminuiti del 32%, Catania (-17%), Genova (-12%) e Roma (-6%). Un impegno positivo si riscontra nelle ZTL, cresciute in modo deciso, istituite in nuove città come Mestre, Bari, Genova, Napoli, Palermo e ampliate a Milano e Firenze. Al tempo stesso, sono aumentate le piste ciclabili, ad esempio a Mestre, Milano, Bologna, Firenze, Torino, con alte percentuali di uso della bicicletta.
“Occorrono misure strutturali che portino a un trasporto pubblico più verde”, sostiene Nicola Pirrone, direttore dell’Iia-Cnr, “una mobilità a basso impatto ambientale con una forte spinta verso i mezzi elettrici o a gas. È necessario dotarsi di un Piano nazionale strategico che coinvolga tutti gli enti preposti al controllo e alla gestione del territorio al fine di ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico nei nostri centri urbani. Bisogna ripensare la governance delle città in modo globale, con un progetto di interventi strutturali che miri a decarbonizzare la nostra economia, ivi compresi i sistemi di trasporto e riscaldamento, le due maggiori fonti di inquinamento atmosferico in molte città italiane. Bisognerebbe inoltre disincentivare l’utilizzo di fertilizzanti azotati nel settore agro-zootecnico, perché in molte aree le polveri sottili sono anche un prodotto secondario della componente agricola. L’Italia sta facendo molto bene nella produzione di energia da fonti rinnovabili ma andrebbero migliorate le reti di distribuzione”.

Roma, 16 febbraio 2018

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