La scomparsa di Giampiero Maracchi

Il ricordo di Antonio Raschi, Presidente Area della Ricerca di Firenze

Ci ha lasciati il Professor Giampiero Maracchi, meteorologo e climatologo di rilievo internazionale. Già fondatore e direttore dell'istituto di biometeorologia del CNR, aveva rivestito nel nostro Ente altre prestigiose cariche quali quelle di Segretario del Comitato nazionale di consulenza per le scienze agrarie, delegato della Conferenza delle Regioni nel CdA, fondatore e presidente del Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale LaMMA costituito da Cnr e Regione Toscana.
Tra gli altri incarichi assunti nella sua lunga e prestigiosa carriera professionale, Maracchi è stato professore di Agrometeorologia e Agroclimatologia all'Università di Firenze, presidente dell’Accademia dei Georgofili, fondatore e presidente dell’Osservatorio dei mestieri d’arte, presidente delle Fondazione Tema della Cassa di risparmio di Firenze e dello stesso Ente Cassa, presidente del Centro studi per l’applicazione dell’informatica in agricoltura, responsabile del Master in Meteorologia e climatologia applicate dell'Università di Firenze, fondatore e direttore del Regional Meteorological Training Centre della World Meteorological Organisation e Vicepresidente della International Society for Agricultural Meteorology (Insam). E’ stato altresì membro di numerose Accademie italiane, membro e delegato di numerose commissioni scientifiche e tecniche, coordinatore di numerosi progetti.

Uomo dai molteplici interessi, iniziò ad occuparsi di Agrometeorologia e Agroclimatologia nei lontani anni '70 quando l'argomento era considerato, in Italia, poco più che una curiosità.

In aggiunta alla Meteorologia e alla Climatologia, di cui era un esperto indiscusso di fama internazionale, approfondì numerosi temi di studio che spaziavano dallo sviluppo rurale, alla cooperazione internazionale, alle tradizioni popolari all'artigianato.

Il suo valore di ricercatore e di insegnante è testimoniato dalle numerose istituzioni da lui create ma soprattutto dall'aver aiutato a crescere un numero considerevole di giovani colleghi, ricercatori e docenti, per la cui formazione ha profuso le sue migliori energie, educandoli al ruolo pubblico di ricercatori, ad associare la ricerca con la divulgazione, ad essere tenaci e generosi sul lavoro e a fare tutto questo con fiducia nelle proprie possibilità, la stessa fiducia che ha sempre riposto nei suoi allievi. E' stato un uomo di profonda lealtà, onestà e concretezza, alieno dalla chiacchiere a vuoto e animato da una autentica curiosità intellettuale.
Era molto noto al pubblico per le numerose interviste e interventi sui mass media, soprattutto sul tema della climatologia e meteorologia.